FUORI E DENTRO LA NEURODIVERSITA’
“Aut-in-Art” è un progetto nato tra le stanze degli ambulatori del reparto di Neuropsichiatria del Policlinico Tor
Vergata, scaturito dalla profonda convinzione che anche l’arte possa essere un mezzo prezioso per sostenere il
nostro lavoro di comprensione e sostegno delle neuro-divergenze.
I pazienti con Disturbo dello Spettro dell’Autismo sono dotati di svariate attitudini artistiche: ad esempio, molti di
loro sono soliti mostrare la ricchezza del loro mondo interiore e delle loro percezioni anche attraverso
illustrazioni, disegni e dipinti. Si tratta di finestre espressive insostituibili per coloro i quali, proprio nelle comuni
strategie comunicative, sperimentano la loro più grande difficoltà.
Così, per chi come la sottoscritta si divide tra la passione per l’arte e la professione medico-scientifica, la
domanda è sorta spontanea: perché non mettere in sinergia i due mondi? Perché non provare a portare l’arte
pittorica e figurativa a beneficio e al servizio delle necessità di comunicazione delle ragazze e dei ragazzi autistici
che sono in cura presso la nostra unità?
Una volta maturata l’idea, io e la mia collega Sabrina, che ringrazio per le idee condivise ed il supporto
organizzativo, ci siamo chieste come, da medici in formazione specialistica, avessimo potuto strutturarlo e
concretizzarlo.
Di certo da sole non potevamo riuscire nell’impresa di dare vita ad un progetto multidisciplinare così ambizioso.
Ci siamo quindi rivolte al Prof. Luigi Mazzone, il nostro direttore di scuola e primario del reparto di
Neuropsichiatria Infantile di Tor Vergata. Il Prof. Mazzone ha da subito accolto con entusiasmo l’idea di istituire
un laboratorio d’arte rivolto ai pazienti con diagnosi di Autismo. Con il suo supporto e la sua guida siamo riuscite
a dare vita ad un progetto che non immaginavo potesse riscuotere tanto entusiasmo.
Ad oggi sono circa 30 i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 23 anni che hanno preso parte al laboratorio,
dedicandosi con impegno e passione alle ore di attività artistica svoltasi in una sala del nostro reparto adibita ad
atelier d’arte. Ciascuno di loro ha avuto modo di realizzare un’opera pittorica che testimoniasse le proprie
emozioni e la propria visione del mondo.
Il laboratorio si svolge settimanalmente, con appuntamenti regolari della durata di un paio d’ore che vedono la
partecipazione degli iscritti suddivisi in gruppi.
Grazie al contributo di Progetto Aita Onlus ed Associazione Volontari per Policlinico Tor Vergata, a ciascun
giovane artista viene fornita una tela bianca e tutto il materiale necessario per dipingerla, con la proposta di un
tema preciso da rappresentare: le emozioni nelle prime due edizioni, un sentimento nella scorsa, il “futuro” in
questa nuova.
Chi conosce il Disturbo dello Spettro dell’Autismo sa che tra le compromissioni principali vi è un deficit della
reciprocità socio-emotiva, che può spaziare da un approccio anomalo o dal fallimento delle normali strategie di
conversazione, fino ad una ridotta condivisione di interessi, emozioni o sentimenti, o addirittura all’impossibilità
di sostenere le interazioni sociali. Pertanto, il tentativo di portare le ragazze e i ragazzi del laboratorio a
rappresentare la propria sfera emotiva è stato complessivamente impegnativo, ma cionondimeno si è rivelato
stimolante, innanzitutto per i partecipanti stessi: sicuramente messi alla prova, i giovani artisti hanno portato
risultati variegati e tutti notevolmente originali, come si può osservare dalle opere presentate.
Per noi medici è stato davvero emozionante poter osservare, in ciascun caso, come ognuno di loro si cimentasse
nel lavoro con diversi approcci alla tela, fronteggiando la frustrazione o la soddisfazione rispetto all’attività
svolta. È stato altresì interessante constatare quanto il laboratorio riuscisse a stimolare, in ciascuna delle sue
edizioni, i partecipanti ad interagire tra loro. Pur condividendo la stessa diagnosi, infatti, i pazienti mostrano
caratteristiche cliniche e personalità molto differenti tra loro: a tal proposito, possiamo affermare di aver
assistito ad una vera e propria evoluzione della capacità di interscambio comunicativo-relazionale.
Infine, artisticamente parlando, è possibile affermare che tra i lavori dei ragazzi si scorgano talento e capacità
tecniche e artistiche anche di spessore, in grado di esprimere l’unicità di ciascuno di loro.
Ci auguriamo che il progetto AUT-IN-ART possa aver reso possibile la realizzazione di un sogno, di un’aspirazione
o anche soltanto di una semplice consapevolezza: l’arte è uno degli strumenti più efficaci per poter esternare ed
elaborare le emozioni, per poter esprimere i propri pensieri e sentimenti e per poter interagire con il mondo.
Trascorrendo il tempo creativamente è possibile immaginare e costruire il proprio futuro.
Il progetto, pertanto, prosegue con entusiasmo. E speriamo possa coinvolgere ancora tanti partecipanti per
arricchire ulteriormente quest’esperienza, per noi e per loro.
- Mariella Stellato
EVENTI DEL 2025
Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo All you need is “Aut in Art”: ricerca clinica, cura e laboratori artistici
Roma, 2 aprile 2025. Straordinaria partecipazione oggi, al Policlinico Tor Vergata, dove, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, è stata organizzata l’iniziativa “All you need is Aut in Art”. La giornata si è articolata in un incontro scientifico, organizzato in Aula Anfiteatro Giubileo 2000, per approfondire lo stato dell’arte della ricerca sull’autismo e l’inaugurazione della mostra di 60 tele pittoriche, realizzate da giovani pazienti del laboratorio artistico “Aut in Art”, organizzato dall’Unità di Neuropsichiatria Infantile del PTV, diretta dal Prof. Luigi Mazzone.
L’esposizione, oggi inaugurata, continuerà presso “Esperienza Europa- Davide Sassoli” a Piazza Venezia 6, Roma, visitabile dal pubblico dal 04 aprile al 30 maggio 2025.

Presentati i risultati degli ultimi trials clinici in una relazione congiunta del Prof. Luigi Mazzone e del Prof. Giuseppe Novelli, Direttore della UOC Genetica Medica, condotti sia al Policlinico che a livello mondiale per aggiornare sui passi avanti, compiuti nella ricerca clinica, che permettono di migliorare la qualità di vita dei ragazzi affetti da questo disturbo.
Il Commissario Straordinario del Policlinico Tor Vergata, Isabella Mastrobuono, ha ringraziato il Prof. Mazzone per la grande attenzione e il constante lavoro, svolto insieme alla sua equipe, dedicato ai ragazzi con disturbo autistico, con particolare riguardo ai giovani adulti in transizione dall’età della adolescenza. Il Prof. Luigi Mazzone ricorda che, sebbene si “celebri” questa giornata una volta all’anno è con grande piacere che constata come la consapevolezza sull’autismo sia cresciuta nel tempo, diventando un impegno capillare ed instancabile che si svolge quotidianamente fuori e dentro i luoghi di cura. Il nostro Centro ha confermato essere un punto di riferimento per i pazienti e le loro famiglie, non solo del nostro territorio, ma anche per quelli provenienti da fuori Regione. Il Professore ringrazia il sostegno di Progetto Aita Onlus e della Associazione Volontari per PTV per rendere possibile la continuità delle attività del laboratorio.
La Dr.ssa Mastrobuono auspica che la capacità attrattiva del Centro della nostra NPI possa trovare favorevoli risposte in termini di spazi, risorse e posti letto dedicati soprattutto ai giovani adulti che sono presi in carico dal Policlinico Tor Vergata.
Intervenuto il Prof. Alberto Sicurano, coordinatore del tavolo tecnico ministeriale sulla Salute Mentale che ha sottolineato l’importanza di lavorare in sinergia integrando le competenze dei clinici per affrontare insieme le difficoltà in cura dei pazienti in transizione dall’adolescenza all’età adulta.
Madrina della esposizione pittorica, in Galleria del Policlinico Tor Vergata, l’attrice Mariagrazia Cucinotta che ha ringraziato i presenti ed in particolare la Dr.ssa Maria Stellato che ha unito sinergicamente la sua professione di medico alla passione per l’arte, rendendo possibile la nascita e il successo dei laboratori artistici in questi anni. Ha ricordato a tutti “siamo tutti diversi in un modo diverso, siamo tutti uguali e tutti diversi. Meritiamo rispetto e attenzione e qui, al PTV, nessuno viene lasciato solo, l’inclusività diviene la parola chiave”.
Presente al taglio del nastro il Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, che ha accolto con entusiasmo questa iniziativa perché rappresenta il risultato della continuità di un lavoro svolto con sistematicità, impegno e multidisciplinarità.
Aut-in-Art” è un laboratorio d’arte, ideato e condotto dalla Dr.ssa Maria Stellato, all’interno dell’Unità di NPI, con l’intento di demedicalizzare circa 32 ragazzi con Disturbo dello Spettro dell’Autismo dotati di svariate attitudini artistiche, stimolati a mostrare il loro mondo anche attraverso disegni e dipinti.
“L’arte diviene così principale mezzo di comunicazione e di espressione soprattutto per chi, nelle comuni strategie comunicative, ritrova la sua più grande difficoltà. A ciascuno di essi è stata fornita una tela bianca e tutto il materiale necessario per dipingerla, più un tema preciso da rappresentare. Esposte tele realizzate in queste ultime 4 edizioni che rappresentano le emozioni, l’amore frutto del lavoro degli ultimi, mentre il futuro è stato scelto come tema ispiratore dei dipinti dell’ultimo laboratorio artistico.
Chi conosce il Disturbo dello Spettro dell’autismo sa che tra le compromissioni principali vi è un deficit della reciprocità socio-emotiva che può spaziare da un approccio anomalo o addirittura dal fallimento delle normali strategie di conversazione fino a una ridotta condivisione di interessi, emozioni o sentimenti nonché alla difficoltosa capacità di dare inizio o rispondere a interazioni sociali. Pertanto, il compito dato ai ragazzi è stato sicuramente da un lato complessivamente impegnativo, dall’altro si è rivelato stimolante e a tratti “pretenzioso”: i ragazzi sono stati ampiamente messi alla prova e i risultati sono stati variegati e tutti molto originali, come si può osservare dai lavori presentati.
È stato molto bello e lo è ogni volta, per noi medici, osservare come ciascuno di loro si cimenti nel lavoro, approcci alla tela, fronteggi la frustrazione o la soddisfazione rispetto l’attività svolta. È stato altresì interessante constatare in queste edizioni che il laboratorio riesca nell’intento di far interagire i ragazzi tra loro, che pur condividendo la stessa diagnosi mostrano tutti caratteristiche cliniche oltre che personalità, molto differenti tra loro ed a tal proposito possiamo affermare di aver assistito ad una vera e propria evoluzione nel contesto e nella capacità di interscambio comunicativo-relazionale tra gli stessi.
Infine, con giudizio artistico, posso affermare che tra i lavori dei ragazzi, si possono assaporare talento, capacità tecniche e artistiche anche di spessore, che fanno sì che da una piccola idea e da un breve titolo come quello del progetto AUT- IN- ART: fuori e dentro la neurodiversità, ciascuno di loro possa aver tirato fuori quello che speriamo essere un piccolo sogno o comunque una grande consapevolezza: l’arte è uno degli strumenti più forti per poter esternare ed elaborare le emozioni, per esprimere i propri pensieri e sentimenti e per poter trascorre del tempo creativo, interagire con il mondo e perché no, per poter costruire il futuro. Il progetto, pertanto, va avanti e speriamo possa coinvolgere ancora con entusiasmo tanti altri ragazzi” racconta e conclude la Dr.ssa Stellato.