Mancata risposta al nome e disturbi del neurosviluppo

L’assenza di risposta al nome è uno dei più frequenti e precoci segnali  riferiti dai genitori di bambini a rischio per autismo o per altre difficoltà del neurosviluppo.Studi recenti, infatti, dimostrano la possibile presenza della mancata risposta al nome nei primi tre anni di vita, non solo in bambini considerati a rischio per Autismo, ma anche in bambini con altre difficoltà del neurosviluppo, come ad esempio il Disturbo da Deficit di attenzione/iperattività (ADHD).

A tal proposito, un recente studio ha evidenziato come alcune caratteristiche sintomatologiche ascrivibili al Disturbo dello Spettro Autistico possano essere presenti anche in bambini con possibile diagnosi di ADHD così come in bambini a sviluppo tipico.

Nello specifico, lo studio preso in esame, è uno studio condotto su un campione di 166 bambini dai 6 ai 36 mesi, suddivisi dai ricercatori in tre gruppi: a. bambini con familiarità per Autismo; b. bambini con familiarità per ADHD; c. bambini a sviluppo tipico senza familiarità per difficoltà del neurosviluppo.

Il disegno di ricerca prevedeva una prima parte di osservazione a 6 mesi con successivi follow-up a 12-18-24-36 mesi (studio longitudinale). I bambini inclusi nel campione, sono stati dunque sottoposti a valutazione neuropsicologica per la valutazione dello sviluppo e di possibili sintomi ascrivibili al Disturbo dello Spettro Autistico.

Il valore prognostico preso in considerazione dai ricercatori era dato dal fallimento nelle prove alla risposta al nome in una o più visite di follow-up.

I risultati dello studio mostrano valori equiparabili a 6 e 18 mesi nel fallimento alla risposta al nome nel gruppo “rischio ASD” e gruppo “rischio ADHD” con un picco significativo, tuttavia, a 24 mesi per il gruppo “rischio ASD”.

Nel follow-up a 12 mesi si evince una differenza che mostra come i bambini “rischio ASD” ottengono punteggi bassi e significativi, in relazione al target di ricerca, rispetto al gruppo “basso rischio”.

Ciò demarca come la mancata risposta al nome ai 12 mesi nel gruppo “rischio ASD” aumenti significativamente la possibilità’ a 24 e, successivamente, a 36 di una possibile diagnosi di autismo.

Un ulteriore dato interessante emerso e’ la coincidenza dei risultati a 12 e 18 mesi nella mancata risposta al nome tra il gruppo “rischio ADHD” e il gruppo “rischio ASD”. Tuttavia, il gruppo “rischio ADHD” nelle prove di follow-up a 24 e 36 mesi mostrano dati non significativi e comparabili col gruppo a “basso rischio”.

Dunque, in conclusione,  lo studio qui riportato evidenzia come l’individuazione di possibili marker specifici dei disturbi del neurosviluppo possa consentire, in ambito clinico, non solo di riconoscere precocemente una differente traiettoria di sviluppo così come indicatori per valutare una possibile diagnosi differenziale, con conseguenti importanti implicazioni per l’attuazione di un progetto terapeutico quanto più individualizzato.

 

Fonte: Hatch B, Iosif AM, Chuang A, de la Paz L, Ozonoff S, Miller M. Longitudinal Differences in Response to Name Among Infants Developing ASD and Risk for ADHD [published online ahead of print, 2020 Jan 23]. J Autism Dev Disord. 2020;10.1007/s10803-020-04369-8. doi:10.1007/s10803-020-04369-8

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *